Ho avuto modo di visionare il recente opuscolo-pamphlet preparato da un folto stuolo di persone, dipendenti comunali e no, che hanno alacremente lavorato per dare alle stampe un libercolo teso a dimostrare al mondo intero che a Spoleto per circa dieci anni ha operato e vissuto un sant’uomo, riconosciuto come tale da molti, anche se non da tutti, il cui nome è Massimo Brunini da “Cerquestrette”. Forse da ciò ha origine la passione per le cerque (vedi viale Trento e Trieste).
Sulle prime, la mia reazione è stata di stupore. E pensare che io l’ho sempre criticato!. Per poi virare rapidamente verso una sonora risata, dovuta dall’aver colto la macroscopica ridicolaggine della situazione illustrata.
Riassumo brevemente i dati di fatto, perché tutti se ne possano rendere conto:
– Circa quaranta persone, per chissà quanto tempo, hanno sgobbato, a spese presumibilmente dei contribuenti, per predisporre un testo di 37 pagine, di cui circa la metà costituita da foto; in sostanza, questo plotone di uomini e donne ha prodotto circa mezza pagina a testa. Occorrerà indagare sui costi di questa operazione , nonché sui criteri di scelta dei quaranta collaboratori
– Il contenuto si commenta quasi da solo, dal momento che il Sindaco uscente, dopo aver citato Cicerone a proposito di buon governo ( perché non anche la Catilinaria: fino a quando abuserai della nostra pazienza?), parte subito con una frase del seguente tenore: dieci anni fa Spoleto era una città sfiduciata, divisa, in declino; oggi la situazione è ben diversa. Ma, siamo alla solita manipolazione della realtà. Che è solo pari all’impudenza di chi asserisce queste cose.
Il declino di Spoleto non è mai stato così forte ed evidente come ora:
– si sono persi centinaia di posti di lavoro, in tutti i settori
– il Centro Storico è desertificato, con un degrado dell’assetto urbanistico mai visto (buche e voragini coperte con tavole e lastre di ferro, pedane e verande come funghi, pavimentazione stradale incongrua,tutela del verde inappropriata ed appaltata ai soliti noti, sembra di rivedere le infauste vicende del Bingo di qualche anno fa)
– il Bilancio comunale ridotto ad uno stato pre-fallimentare , con operazioni di finanza derivata dai rovinosi effetti, con rimborsi plurimilionari da versare alla Società ASFALTI SINTEX per i lavori malfatti della Posterna
– le frazioni, abbandonate ad uno stato di diffusa incuria, con situazioni da Terzo Mondo (in alcuni casi, vedi la mia zona di residenza, manca anche la toponomastica)
– le iniziative culturali ridotte a pochi interventi tra loro slegati,non coordinate rispetto al Festival dei Due Mondi ed alla stagione dello Sperimentale
– il commercio ridotto al lumicino, in quanto il Comune ha privilegiato solo i supermercati (cui dobbiamo alcune strade e rotatorie griffate Coop e Conad), portando all’asfissia gli esercizi del Centro cittadino
– Il tessuto economico, sociale e culturale ha visto progressivamente allargarsi il Gap con le realtà vicine, perdendo anche i pochi punti di forza che aveva. Mentre la gestione amministrativa della Regione portava ad una guerra tra poveri, in cui Spoleto figurava sempre in coda o quasi.
In sostanza, le parole chiave bruniniane (programmazione strategica, sconfiggere il degrado, consolidare le attività culturali ed il turismo), rivelano un fallimento totale.
IN QUESTO GRANDE SFASCIO, QUALE E’ IL RUOLO DEL GIOVANE VICE-SINDACO DANIELE BENEDETTI? L’OPZIONE E’ TRA: GRANDE (!) ASSENTE O COMPLICE CONNIVENTE. CONSIDERANDO LE DELEGHE ASSEGNATEGLI , VALE A DIRE PIANIFICAZIONE E CONTROLLO DELLA CITTA’ NONCHE’ VICE DI BRUNINI, LA CHIAMATA DI CORREO MI SEMBRA OBBLIGATORIA.
Per non tediare, non mi soffermo sulle tante cose non fatte (per qualcuna, come lo svincolo Sud, occorre rallegrarsi della fortuna avuta), ma che Brunini, a futura memoria, elenca nella speranza di poterci far mettere le mani al suo giovane rampollo.
In conclusione, a chi o a cosa serve la patinata e costosa pubblicazione di questo opuscoletto, pomposamente definito bilancio di mandato? (non ha paura di essere a sua volta mandato… chissà dove?)
Se e’ Brunini il vero beneficiario, la causa di beatificazione va archiviata e l’aspirante santo dovrebbe beccarsi (al meglio) due mandati di purgatorio.
Se e’ benedetti, in quanto lui ama ormai vivere di luce riflessa, si spera che l’operazione pubblicitaria del libercolo contribuisca ad illuminarlo nella sua reale statura, di vice di un santo fallito.