STRUMENTALIZZARE E FOMENTARE, MONTANDO CASI ENORMI O FARE IL PROPRIO DOVERE ATTENENDOSI ALLA PURA CRONACA, SENZA TENTARE DI SPINGERE VERSO UNA DIREZIONE O L’ALTRA L’OPINIONE PUBBLICA?
DAL PICCOLO VILLAGGIO ALLE GRANDI COMUNITA’, IL LAVORO GIORNALISTICO E’ SIMBOLO DI CIVILTA’ E DI GRANDE DEMOCRAZIA.
A volte accade che c’è chi si fa prendere per così dire la mano, “passando il segno”,e se si tenta di difendersi dalla gogna mediatica, non si può mai sapere quale insidia sia nascosta dietro l’angolo.
Difficile capire certi vettori, certo è che se fino a qualche tempo fa sentivamo parlare di Berlusconi come chi faceva troppo il padre, nel senso di nominare spesso la propria famiglia, improvvisamente quello stesso Berlusconi diventa un mostro di amoralità dove ci si tuffano, manco a dirlo i giornali due giorni prima delle elezioni, detrattori politici e tutti coloro che pur di vedero all’angolo della strada a chiedere l’elemosina, darebbero via un occhio della propria testa.
Non sarà un santo, ma alla fine gli italiani gli riconoscono un’intelligenza non comune ed una grande capacità organizzativa e di relazioni sociali.
Gli italiani, accettando qualche difetto riconosciuto del Premier lo hanno votato e apprezzano l’opera del suo Governo, mentre dall’altra parte non arrivano che critiche e deboli consigli per risolvere problemi che affogandoli nelle storielle da giornale rosa, evitano di entrare a gamba tesa per dare risposte o stimolare il Governo a correggere il tiro dove sbaglia.
C’è da chiedersi perchè alcuni giornali che da anni non fanno che allungare la lista degli attacchi personali a Berlusconi, si sentano vittime della mancanza di libertà di stampa, solo nel momento in cui altri colleghi con gli identici mezzi di informazione reagiscono rispondendo per le rime? Ma quante volte altri politici hanno querelato altri giornali, ma nessuno parlava di fascismo o di mancanza di libertà di stampa?
Una doppia verità che onestamente è difficile da comprendere,
di certo il giornalismo è affidato agli uomini e alle donne che secondo coscienza e seguendo un codice deontologico, cercano di fare il proprio mestiere, chi in maniera più professionale, chi magari seguendo logiche dettate dall’esperienza, in ogni caso non riteniamo corretto che la stessa categoria si scontri in maniera così violenta nel proprio interno, perchè è giusto fare bene il proprio mestiere, ci stà anche la concorrenza e l’amor di appartenenza alla propria casa editrice, ma la dignità di ognuno di noi che ama più di ogni cosa questo meraviglioso e straordinario lavoro di cronista, viene sempre prima di qualsivoglia condizionamento esterno.
Non è facile non farsi prendere la penna e tentare di rimanere imparziali a volte, ma si deve, l’onore di cronaca è un fatto, utilizzare una professione per stravolgere fatti, realtà o spingere il lettore a pensare o ad agire secondo dichiarazioni non pertinenti, a volte opere di pura fantasia, o strumentali è un’altra.
Il lettore distratto è facile preda di chi non rispetta semplici e comuni leggi di buon senso, infatti in tempi dove ormai l’analfabetismo è solo un ricordo e con l’imperversare della rete, è sempre più difficile raccontare balle e più facile verificare l’attendibilità di tutte le informazioni reali o presunte.
Un difetto proprio di noi italiani è la pigrizia e a volte di pensare che alcuni network siano padroni della verità assoluta, non può essere così, ognuno si fa la propria idea dopo aver letto lo stesso fatto ma con punti di vista diversi, quando il fatto c’è e proviene da fonte autorevole e autorizzata, se invece, pensando già nel senno di poi, c’è chi parla per altri, paventando situazioni, facendo nomi e poi alla fine ipotizzando qualcosa, quello è davvero il momento in cui l’attenzione si deve fare alta!
E’ quello l’attimo in cui il giornalismo cambia aspetto e diventa “politico”, il famoso quinto potere, dire senza troppi veli cose che già a prescindere, possono condizionare scelte o addirittura cambare il corso naturale delle cose.
Cari lettori, è davvero difficile mantenere “pulito” il palinsesto di qualsiasi giornale o mezzo di comunicazione, cartaceo, televisivo, radiofonico o in rete, lo vediamo noi nel nostro piccolo quando c’è sempre chi tenta di tirarti per la giacca, ci vuole una grande preparazione ed esperienza, principalmente ci vuole onestà intellettuale e forse un pizzico di rispetto in più per se stessi e per il lettore.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.