Sj- Sottotono lo sciopero degli studenti a Spoleto

A SPOLETO
LAST NEWS
giovedì 6 novembre 2008
MANIFESTANO CONTRO LA GELMINI, SCIOPERANO MA SONO DAVVERO IN POCHI
Esiguo il numero dei manifestanti questa mattina, che hanno invitato alcuni professori a partecipare, ma gli stessi hanno preferito andare regolarmente a scuola a fare lezione.
La strada bloccata dalla piazza San Gregorio da dove …
prezzi e misure

BERLUSCONI: PROTESTE? -SIAMO STATI DI MANICA LARGA-

“Siamo stati di manica larga”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi, parlando a Confcommercio e riferendosi alle proteste del mondo della scuola. “Abbiamo detto: manifestate come volete, dove volete, ma non potete impedire a chi vuole studiare e a chi vuole insegnare di esercitare il proprio diritto”. Il premier ha aggiunto che solo per aver detto questo è stato frainteso dalla stampa. Sempre riferendosi alle contestazioni, Berlusconi ha sottolineato: “Possono manifestare, ma mi dispiace che manifestino contro cose che non esistono. Per la scuola elementare abbiamo fatto le scelte del buon padre di famiglia”. Rispetto a chi dice che non ci sarà il tempo pieno, il premier replica: “E’ assolutamente il contrario, ci sarà il 50% di classi in più che potranno fare il doposcuola”.

PoliticaJournal- La scuola si conferma il terreno scelto dalla sinistra per attaccare il governo Berlusconi

L’ultima spiaggia per cercare di mettere in difficoltà chi sta bene governando.

Comunicato stampa

La loro tattica rimane la solita: spacciare falsità a ripetizione, obbligando noi e il governo a cercare di smentirle: occupare le scuole e cercare di allargare la protesta portando oltre la legalità le iniziative di protesta, allo scopo di cercare l’attenzione dei media e di provocare ulteriore confusione. Da ultimo rifugiarsi nel vittimismo se il premier Berlusconi dichiara di voler tutelare la libertà di quanti vogliono continuare a studiare e a lavorare in pace oppure se i carabinieri respingono una manifestazione non autorizzata prima che blocchi una stazione ferroviaria, come avvenuto due giorni fa a Milano. Politicizzazione, falsità, vittimismo: la tattica della sinistra non cambia mai.

E’ necessario reagire, con la forza della verità. Per questo mettiamo a tua disposizione in www.ilpopolodellaliberta.it le slide con i dati presentati nella conferenza stampa di ieri dal presidente Berlusconi e dal ministro Gelmini. Altra documentazione per confutare le menzogne della sinistra le trovi in www.governoberlusconi.it. Infine, ti segnalo alcune iniziative spontanee sorte on line in questi giorni: il sito www.forzagelmini.com e la petizione a sostegno del maestro unico o prevalente, che trovi qui: http://firmiamo.it/perilmaestrounico.
Ringraziamo per il giusto supporto e il sostegno della verità e del cambiamento necessario se non vogliamo che la scuola faccia la stessa fine che stava per fare Alitalia: fare fallimento.

Cordialmente,
on. Antonio Palmieri
responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL

EDITORIAJOURNAL- FUGA DALLE TENEBRE -AL BAMBINO “BASTARDO” E “FIGLIO DI PUTTANA”-

MONDO

mercoledì 8 ottobre 2008

LA COPERTINA: AL BAMBINO “BASTARDO” E “FIGLIO DI PUTTANA”
fonte: redazioneclick

Al Bambino “Bastardo” e “figlio di puttana” che ero, frutto di un amore impossibile tra due adulti che non si amavano

e a tutti i bambini del mondo che la società, nel suo cinismo e la sua cattiveria, ha targato di “figlio di puttana”

– Al Bambino schiavo che ero, nato e cresciuto in un continente schiavo degli altri e a tutti i bambini maltrattati di questo mondo che subiscono soprusi; prima o poi ogni bambino crescerà, diventerà adulto e sarà l’unico e vero giudice a sentenziare sul comportamento degli adulti durante la sua infanzia.

UN LIBRO DA FARE LEGGERE AD OGNI STUDENTE CHE NON AMA LA SCUOLA O A CHI PENSA CHE OGGI, STUDIARE NON SERVE A NULLA

Ad un anno dall’uscita in libreria, è già un Best-seller (15€ in tutte le librerie):

Jean-Paul POUGALA

“In Fuga dalle Tenebre”

“Gli Struzzi” – Giulio Einaudi Editore ISBN 978-88-06-18798-9

http://www.infugadalletenebre.it

Può la cultura contribuire ad uscire dalla povertà?

L’autobiografia di Jean-Paul Pougala, giovane imprenditore Italo-Camerunese di formazione Europea, è a tal punto fitta, anzi stipata, di accadimenti da richiamare la tradizionale immagine della melagrana. Fitta nel tempo perché, nell’ambito di un’esistenza non ancora giunta ai quarantacinque anni, riassume un’esperienza storica plurisecolare. Da una vera e propria condizione di schiavitù familiare, infantile e adolescenziale, giunge attraverso vicende non di rado al limite dell’inverosimiglianza, al compimento di un travagliato “curriculum studiorum”, fino alla laurea in economia conseguita in Italia e poi fino alla sua attuale posizione di imprenditore a livello intercontinentale. Altrettanto fitta è la dimensione spaziale della sua storia, segnata da un costante andirivieni tra l’Africa, l’Europa e la Cina, non senza un importante soggiorno formativo tra Canada e Stati Uniti.
Questo libro tocca necessariamente una varietà di temi e di registri che, senza presunzioni letterarie, conduce il lettore dal romanzo picaresco alla storia di una formazione intellettuale e morale, in un interessante confronto con realtà profondamente diverse, segnate in più di una circostanza da rischi che non è esagerato definire estremi.

Come può la Scuola cambiare un destino ?

E’ un libro da mettere tra le mani di ogni studente che ha detto un giorno di non aver voglia di studiare. L’autore spiega come la “scuola, sempre la scuola, ancora la scuola, fino alla nausea” ha potuto salvarlo dalla schiavitù e cambiare il suo destino, nonostante le difficili condizioni di partenza di miseria estrema in Africa, peggiorate dal razzismo in Italia.

In Camerun Jean-Paul Pougala è figlio di un notabile, ma è obbligato a lasciare l’Africa a metà degli anni Ottanta. In questo libro racconta la sua storia, ma ha anche modo di denunciare le condizioni di vita africana: Pougala è nato in una società patriarcale, suo padre ha trenta figli da varie mogli. Quando con la madre è cacciato di casa decide di tentare la via dell’emigrazione e si ritrova a studiare in Italia, all’Università degli studi di Perugia, finanziando questi studi facendo: il lavapiatti clandestino nei ristoranti di notte, il VUCUMPRA di giorno, e raccogliendo i pomodori d’estate.

Ma anche in Italia sperimenta condizioni di vita non sempre agevoli. Al suo arrivo si sente isolato dai compagni di università per le paure di quegli anni legate all’AIDS. E non è quella l’unica forma di apartheid subdolo e pervasivo che sarà costretto a subire, e che per un certo periodo della sua vita ha prevalso persino nell’immagine che egli aveva di sé.

SpoletoJOURNAL- International Culinary Academy

Brunini:Spoleto sempre di più polo italiano per l’Alta Formazione

Si è svolto l’incontro per l’aggiornamento sul progetto International Culinary Academy e il sopralluogo alle sale di Villa Redenta.
In vista dell’inaugurazione che si terrà venerdì 19 settembre, il Consiglio comunale di Spoleto, insieme al sindaco Massimo Brunini, all’assessore Patrizia Cristofori, all’assessore della Provincia di Perugia Giuliano Granocchia e ai membri della III Commissione consiliare permanente della Provincia di Perugia, presieduta dal Presidente Paolo Borgioni, ha voluto visionare direttamente i lavori che hanno interessato in questi anni l’intera struttura di Villa Redenta.

ITALIAJOURNAL-SCUOLE DI MONTAGNA, VIVA PREOCUPAZIONE DELL’UNCEM

Enrico Borghi

a cura di

Maria Teresa Pellicori

SCUOLE DI MONTAGNA: VIVA PREOCUPAZIONE DELL’UNCEM

INCONTRO URGENTE CON MINISTRO ISTRUZIONE E SESSIONE DEDICATA DELL’UNIFICATA

Borghi : “Non scardinare impianto che assicura diritto all’istruzione e coesione. Con gli istituti comprensivi la scuola di montagna ha fatto scuola.”

Viva preoccupazione dell’Uncem per le notizie di questi giorni circa i programmi di riorganizzazione dell’istruzione, con particolare riguardo alla scuola dell’obbligo, che stanno tenendo in allarme gli oltre quattromila piccoli Comuni montani italiani, dove la scuola rappresenta la garanzia del diritto all’istruzione e il principale presidio per garantire la coesione sociale in un territorio già di per sé complesso.

La questione è molto delicata – dice il Presidente dell’Uncem Enrico Borghi, che ha chiesto al ministro Gelmini un incontro urgente e la convocazione di una sessione straordinaria della Conferenza Unificata dedicata a questo tema – e necessita di una immediata apertura di confronto.
La scuola italiana ha avuto proprio nei territori montani un esempio di riorganizzazione importante, sia sotto il profilo funzionale sia sotto quello del miglioramento della qualità formativa grazie alla nascita degli istituti scolastici comprensivi previsti dalla “Legge sulla Montagna”, la legge 97 del 31 gennaio 1994.
Grazie a quella norma si può dire che la scuola di montagna abbia fatto scuola, considerato che lo strumento dell’istituto comprensivo è stato poi esteso all’intero territorio nazionale con risultati positivi.
Lungo quel versante, il sistema delle autonomie locali della montagna italiana – Comuni e Comunità Montane – hanno avviato una politica di riorganizzazione scolastica, di investimenti sull’ammodernamento delle infrastrutture e di sperimentazione di modelli innovativi che hanno avuto il pregio da un lato di raccordare la scuola con il territorio e dall’altro di non sguarnire la montagna italiana di un presidio essenziale, oltre che di un diritto per le giovani generazioni di queste aree
“.

Il livello di presidio e di qualità formativa assicurato dalla scuola rischia oggi di essere compromesso se si realizzeranno alcune iniziative diffuse dalla stampa, sebbene non ancora ufficializzate dal ministro.
Non considerare il tema della specificità montana nell’approccio alle politiche di riordino rischia di creare condizioni di involuzione su un settore così delicato e fondamentale, che da un lato assicura la parità dei diritti e dall’altro garantisce la coesione sociale del Paese.