SJ- NETWWORK UMBRIACLICK & SPOLETOCLICK, NEWS REAL TIME, E…SOLO IL MEGLIO DALL’UMBRIA!

Umbria
lunedì 29 marzo 2010
PESCA- PIANO PER LA TUTELA E CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ITTICO E PER LA PESCA SPORTIVA

I programmi di ripopolamento e la gestione delle eccellenze di Borgo Cerreto e S. Arcangelo.

E’ stato approvato dalla Giunta provinciale di Perugia il Piano per la tutela e conservazione del patrimonio ittico

Bastia
lunedì 29 marzo 2010
AGRIUMBRIA- CENTRO DI GRAVITA’ PERMANENTE DELL’AGRICOLTURA DEL CENTRO ITALIA E NAZIONALE
Decisamente oltre le aspettative. Agriumbria chiude la sua tre giorni con oltre  7.000 visitatori, cinquemila in più rispetto allo scorso anno. Un dato estremamente significativo e in controtendenza rispetto all’andamento del settore fieristico italiano. Complice …
Italia
domenica 28 marzo 2010
TARTUFO NERO SENZA PIU’ SEGRETI MA SEMPRE CON UN GRANDE FASCINO

Svelato il genoma completo del tartufo nero ‘Tuber melanosporum’. La scoperta è stata possibile grazie a una rete di ricerca franco-italiana, coordinata dal Centro Inra di Nancy, dal Cnr-Università di Torino e dall’Università di Parma.

Spoleto
domenica 28 marzo 2010
L’APPELLO DI PATRIZIA PERUGINI: RISPETTATE LA NOSTRA RISERVATEZZA
Vengo informata del fatto che sulla stampa locale comincia a diffondersi un’immagine purtroppo distorta di mio fratello, Marco Perugini, e delle modalità della sua scomparsa, avvenuta in Messico domenica scorsa.

Non ho naturalmente letto …

Sj- LA NOSTRA REDAZIONE SALUTA L’ARCIVESCOVO RICCARDO FONTANA, FOTO E TESTO A CURA DI MARIOLINA SAVINO

EDITORIALE M. SAVINO
SPOLETO
lunedì 31 agosto 2009
SPOLETOCLICK SALUTA L’ARCIVESCOVO RICCARDO FONTANA
fonte: DIRETTORE MARIOLINA SAVINO

UN SALUTO RISPETTOSO ALL’UOMO COLTO E INTELLIGENTE, AL PASTORE ATTENTO E CARITATEVOLE, ALL’ARCIVESCOVO CHE HA LASCIATO UN’ORMA NEL SUO PASSAGGIO A SPOLETO, CHE NON SARA’ RICORDATA SOLO COME UN OVALE DA AGGIUNGERE A TANTI SUOI PREDECESSORI.

FOTO DI MARIOLINA SAVINO

Il saluto è personale , fuori da schemi e da burocrazie, perchè internet ci da la possibilità di esprimere liberamente sentimenti e punti di vista senza costrizioni di spazi, senza dover per forza seguire un iter, con la spontaneetà che ci contraddistingue e ci lega indissolubilmente al lettore.

Ieri è stato il FONTANA DAY e, visto che tanti colleghi hanno già ampiamento scritto sui quotidiani di oggi, dei vari appuntamenti istituzionali e non, vissuti intensamente dal’Arcivescovo e da tutti coloro che hanno voluto testimoniare con la propria presenza l’apprezzamento e l’affetto per il presule, ormai pronto ad affrontare una nuova fase della sua vita pastorale in Arezzo, noi preferiamo ricordare un incontro significativo, che ci ha dato modo di apprezzare e cogliere direttamente le qualità indiscusse, di una intelligenza fuori dal comune e di una cultura ampia e dettagliata di monsignor Fontana.
Un incontro faccia a faccia durato quasi un’ora e mezza dove si è parlato di tutto, nel salotto buono della curia vescovile, dove sono scomparsi per un momento il provincialismo, le lotte campanilistiche, le troppe inutili chiacchiere che non macinano mulini, dove l’Arcivescovo ha espresso pensieri profondi, convinto di essere ascoltato e compreso.

Una figura particolare quella di Riccardo Fontana, che ieri sera in piazza Duomo, ha posturalmente preso distanza dalla politica, guadagnandosi uno spazio sul palco tutto suo, con di fianco il Duomo, da Lui descritto in modo sublime ed eclettico, con alle spalle la Rocca, e che con coraggio, ha voluto ricordare un uomo che fino a oggi, ha conosciuto solo l’ingratitudine spoletina: Gian Carlo Menotti.

Un ricordo opportuno e dovuto, di una affinità di intelligenze e di visioni, che sono sempre andate oltre le colline e che, hanno conosciuto momenti anche complicati, ma vissuti e superati sempre con stima e rispetto reciproco.

L’arcivescovo ha parlato della Croce, paragonandola a quel melograno dalla scorza amara ma dai molteplici zuccherosi frutti, della palla d’oro in cima al Campanile che serve al viandante che perde la strada di ritrovare la via del ritorno, e della navata centrale del Duomo, che indica all’uomo l’abbraccio della Chiesa e il grande mistero della fede.

Noi siamo certi che Boccardo, (prossimo successore), non sarà certo portatore di qualità inferiori a quelle di Riccardo Fontana, lo dice Lui stesso ricordando la stima e l’amicizia che da anni lo lega all’illustre collega.
Questo passaggio, dopo tanta semina, farà raccogliere buoni frutti alla Comunità religiosa e laica spoletana, sempre che tutto il buono degli insegnamenti e suggerimenti del presule, siano stati raccolti e gelosamente custoditi da una città a volte risulta chiusa e scontrosa, ma in verità, con la forza di un grande cuore, proprio come quel maturo melograno che, dalla scorza amara offre molteplici, deliziosi, vermigli frutti.

Ciao Riccardo,
hai dato dignità al nostro lavoro di cronisti, hai tentato numerose volte di farci diventare migliori, e osiamo sperare che quegli incontri nel giorno del nostro protettore San Francesco di Sales, possano aver creato i presupposti, per guardare fiduciosi verso il futuro a favore di una categoria, quella dei giornalisti, che come hai sempre affermato, devono essere vigili sentinelle del territorio, testimoni imparziali dei fatti e degli avvenimenti, che caratterizzano uno dei comprensori più belli e interessanti dell’Umbria.

Rispettosamente e con grande stima, un affettuoso arrivederci da parte mia e della redazione del network Spoletoclick e Umbriaclick

Mariolina Savino

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INSERZIONI UMBRIACLICK INFO

Sj- CARLO VERDONE RACCONTA ALFONSO MARCHESE E IL SUO LIBRO “MIRACOLO IN SICILIA”

LIBRERIA
SPOLETO
domenica 30 agosto 2009
MIRACOLO A SPOLETO-……DUE VERDONE E UN MARCHESE!
fonte: DIRETTORE MARIOLINA SAVINO

MEGLIO UNA SALA PICCOLA GREMITA CHE UNA SALA GRANDE MEZZA VUOTA….SI DICE COSI’ QUANDO SI SCEGLIE IL LUOGO DI UN CONVEGNO, DI UN INCONTRO O MEGLIO ANCORA PER PRESENTARE UN LIBRO MA….

QUANDO IL LIBRO E’ FIRMATO DAL COLLEGA GIORNALISTA E SCRITTORE ALFONSO MARCHESE E A PRESENTARE L’OPERA, SI PRESENTANO NON UNO MA BEN DUE FRATELLI VERDONE, DI CUI CARLO, ATTORE AMATO E STIMATO E DIRETTO EREDE CONCLAMATO DI ALBERTO SORDI, BE’ ALLORA POSSIAMO DIRE A RAGIONE, CHE MANCO IL NUOVO PALATENDA, AVREBBE POTURO CONTENERE TUTTI COLORO CHE IERI NON HANNO POTUTO ASSISTERE ALL’EVENTO.

IL BINOMIO VERDONE-MARCHESE, SI E’ COSTITUITO TANTISSIMI ANNI FA A ROMA, COMPLICI GLI STUDI DI CINEMA, REGIA E TEATRO, I DUE HANNO STRETTO UN’AMICIZIA CHE ORMAI CONTA TANTE PRIMAVERE, E, IN QUESTA OCCASIONE, CARLO HA SCRITTO LA PREFAZIONE DELL’OPERA STILE LETTERARIO BAROCCO, CHE RACCONTA UNA GUSTOSISSIMA SICILIA, ROMANTICA, AMMICCANTE E PROVOCATRICE!

Alfonso Marchese non è nuovo a queste esperienze letterarie e già pensa ad un prossimo libro sulla sua tanto amata Spoleto, intanto ha goduto dell’affetto di tanti colleghi, amici e lettori che hanno riempito all’inverosimile la saletta di Palazzo Mauri, forse a causa della data scelta, lo scrittore/giornalista, aveva sottovalutato la grande forza di Carlo Verdone che ha certamente contribuito a valorizzare l’incontro, trasformando in una lezione di vita, quella che poteva essere “solo” la presentazione di “MIRACOLO IN SICILIA”

Carlo Verdone ha detto cose importanti che devono far riflettere il mondo dell’arte e dello spettacolo e sopratutto della politica e della cultura- “Oggi si avverte la decadenza dello spettacolo nel suo intero apparato, l’opera deve essere tale, così come il cinema, la musica, e l’arte in genere, dove idee e genio, devono prevalere su tutto il resto.
Gli anni d’oro di un Italia che ha segnato con Rossellini una sorta di Rinascimento del cinema italiano dovranno addivenire, o come Gian Carlo Menotti… una scoperta continua del nuovo, del non ancora appurato, o ancora le scoperte di geni della musica classica e moderna che in questo momento, non stanno dando frutti di originalità, ma la forte sensazione di una decadenza pari a quella di tanti valori, che la nostra attuale società ha perso e che fatica ad apprezzare e riscoprire.
Internet- continua il grande Carlo Verdone- è un mezzo importante ma guai a farlo gestire a chiunque, ci vuole testa e cuore, professionalità, e responsabilità per evitare sterili strumentalizzazioni se non, a volte, la travisazione della realtà , così come facebook, utile contenitore virtuale delle nostre tante amicizie.
Un mezzo di comunicazione fantastico e immediato, ma se la sera non ci si incontra in piazza con gli amici in carne ed ossa, è solo l’illusione di quello che non si tange, insomma una drammatica costatazione di una sotitudine…condivisa da tanti altri soli!.”

Presentato il libro di Alfonso Marchese, ricco di spunti di una italianità descritta tante volte da Camilleri e da altri autori sanguigni del sud, tutti gli invitati si sono trasferiti in Piazza Duomo dove si è dato il via all’inaugurazione di un altro importante evento organizzato da giovani spoletini dove l’attore Biondi, ha assistito alle performance dei poeti presenti e all’esposizione della natura della nuova Associazione Fare Cultura patrocinata da vari Enti e da ATPAI,  a cura del nostro direttore editoriale Simone Fagioli presso la Galleria PoliArte di Spoleto.

Foto a cura di Mariolina Savino

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Sj-LA PASSIONE GIORNALISMO NON VA MAI IN VACANZA….MARIOLINA SAVINO! FRESCHE NEWS FREE A PORTATA DI CLICK

Spoleto
sabato 1 agosto 2009
PENDOLARI- STEFANO FELIGIONI ASSESSORE ALLA MOBILITÀ E TRASPORTI RISPONDE A FABIO CITTADINI COMITATO PENDOLARI SPOLETO – TERNI

IN RISPOSTA ALL’APPELLO INVIATO DAL COMITATO PENDOLARI SPOLETO -TERNI A SPOLETOCLICK, la Provincia di Perugia, nel ribadire

Spoleto
sabato 1 agosto 2009
CHARLESTON A SPOLETO
Gemellaggio Spoleto-Charleston
“CHARLESTON A SPOLETO”
Lunedì 3 agosto due concerti di importanti istituzioni musicali della città del South Carolina

Nell’ambito dei rapporti di gemellaggio che legano Spoleto con Charleston, lunedì 3 agosto sono …

Mondo
sabato 1 agosto 2009
GIAN CARLO MENOTTI PARLA DELLA SUA ARTE SERENAMENTE, DA ITALIANO CHE ADORAVA LA SCOZIA…
Italia USA andata e ritorno. La storia di una vita spesa per la musica. Un autoritratto inedito e insolito che scopre il Menotti compositore, sconosciuto in Italia. Dai successi del Metropolitan agli anni d’oro del
Castel Ritaldi
venerdì 31 luglio 2009
PER IL II° ANNO CONSECUTIVO I° PREMIO NAZIONALE FILA UNDERWEAR PER FRANCESCO DE PAOLO, FESTEGGIA CON LA SFILATA DELL’INTIMO IN PISCINA…CON FOTO!
E…2. BIG FRANCESCO DE PAOLO CHE NONOSTANTE LA CRISI, DETIENE IL PRIMATO NAZIONALE PER LA CONQUISTA DEL MERCATO UMBRO E ARETINO (ULTIMO AFFIDO AREZZO) PER IL PRESTIGIOSO MARCHIO INTERNAZIONALE
Spoleto
venerdì 31 luglio 2009
SPOLETOCLICKESTATE- UN CALICE NELLA MANO DISTRATTA FA DANZARE LO SCHIETTO VINO, IL PIÙ FEDELE COMPAGNO DI UNA CALDA SERA D’ESTATE
SABATO 8 AGOSTO 2009

Piazza Fontana – ore 21.00

Un calice nella mano distratta fa danzare lo schietto vino, il più fedele compagno di una calda sera d’estate.
Il suono possente …

Mondo
venerdì 31 luglio 2009
SPOLETOCLICKESTATE- I SINGLE LO FANNO LAST MINUTE
Ad agosto gli spiriti liberi prenotano all’ultimo minuto

Non avere un compagno e bambini al seguito dovrebbe permettere ai single di programmare le vacanze nei minimi dettagli e con netto anticipo. …

Spoleto
venerdì 31 luglio 2009
LAVORO- NEL 2010 L’ENEL ASSICURA 600 NUOVE ASSUNZIONI, 11 IN UMBRIA
Entro il mese di luglio del 2010 Enel assumera’ in Italia, nell’ambito della propria Divisione Infrastrutture & Reti, 600 nuove unita’ lavorative, delle quali 500 operai diplomati e 100 tecnici, prevalentemente ingegneri. In Umbria l’assunzione riguardera’ 11 persone
Spoleto
venerdì 31 luglio 2009
IN RETE IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA, STIL NOVO DELLA SATIRA ROSSA
AUGURI DA SPOLETOCLICK AI NOSTRI NUOVI INSOLITI COLLEGHI E …MAI CONCORRENTI!

Da ieri è pubblicato sul web, all’indirizzo:
www.spoletosatira.com, “il diavolo e l’acqua santa”,
supplemento della rivista “Casa …

SPOLETOJOURNAL- GIORNALISMO IN AGRO DOLCE, DI MARIOLINA SAVINO

Italia
venerdì 10 luglio 2009
PARRAVICINI, I GRANDI SCENOGRAFI ITALIANI PASSATI ANCHE PER SPOLETO

Scenografia Parravicini

Con il termine Scenografia Parravicini si intende un prestigioso laboratorio di scenografie per il Teatro, di grande successo che prende avvio dall’attività di scenografo di Angelo Parravicini e …

Italia
venerdì 10 luglio 2009
OLIO: I GRANDI DEL G8 GLOCALIZZANO CON GLI OLI EXTRA VERGINI DOP ABRUZZESI
Roma – Olio extra vergine di oliva dop abruzzese in dono ai grandi del G8 mentre il calendario dell’ultimo giorno del vertice dei Paesi più sviluppati discute
Spoleto
venerdì 10 luglio 2009
MARTEDI’ AL TEMPO PERS0: GRANDE FESTA DU SBRAGAMENTU DE FINE FESTIVALLE!!!
COME TUTTI GLI ANNI ORMAI E’ TRADIZIONE PRENDERSI IL GIUSTO RELAX CON UN INCONTRO FANTASTICO FRA AMICI, ARTISTI E COLLEGHI GIORNALISTI CHE MANGIANO, PARLANO E CANTANO IN ASSOLUTA ALLEGRIA!

Martedì 14 luglio ore …

Perugia
venerdì 10 luglio 2009
CCIAA PERUGIA-PROSPETTIVE OCCUPAZIONALI DELLE IMPRESE PERUGINE PER IL 2009
Il 2009 sarà caratterizzato da un diffuso ridimensionamento delle previsioni occupazionali espresse dagli imprenditori dell’industria e del terziario sia nazionale che provinciale.
E’ quanto emerge dai dati provvisori dell’Indagine
Spoleto
venerdì 10 luglio 2009
FESTIVAL DI SPOLETO- E’ LA COMUNICAZIONE L’ANELLO MANCANTE?
QUESTA VOLTA SARA’ UN VIDEO TRATTO DA “DIARIO DI FESTIVAL” DELLA COPPIA MIGNATTI&MENGHINI, A SPIEGARE ATTRAVERSO I VARI PERSONAGGI: SGARBI CRITICO D’ARTE, CASALI MAESTRO COMUNICATORE, BENEDETTI NUOVO

SPOLETOJOURNAL RICORDA IL GRANDE MAESTRO GIAN CARLO MENOTTI

TRIBUTE TO G.C. MENOTTI
MONDO
martedì 7 luglio 2009
IL RICORDO DEL MAESTRO GIAN CARLO MENOTTI A SOLI DUE ANNI DAL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA
fonte: direttore Mariolina SAVINO

ELIMINANDO QUELLA NEBBIA CALATA PESANTEMENTE A SPOLETO DOPO LA SUA SCOMPARSA, GIAN CARLO MENOTTI RIPOSA AL SOLE DI QUANTI ANCORA NE SENTONO FORTE LA MANCANZA

E come non avvertire il senso di vuoto e lo smarrimento di un così eccelso personaggio?
Ci vuole davvero una pietra al posto del cuore!
L’irriconoscenza è un macigno grande e infinito, che riesce per un tempo breve a cambiare la storia, ma il tempo è pure un gran dottore, che sa scegliere i momenti giusti per decretare la sentenza dei posteri, non sempre lucidi e attenti.

Oggi il Maestro è lontano dai clamori, ma è la sua grandezza immensa a fare rumore…

Spoleto non organizza un MENOTTI DAY (chissà se Francis è stato invitato?) , si limita ad un concertino in piazza così tanto per…, del resto parliamo di una rassegna ormai, più che di Festival internazionale o dei due Mondi!

Abbiamo apprezzato molto le parole di Alessandro Casali che in una intervista a Marcello Mignatti, ha dichiarato che un grande rilancio di un Festival ormai giunto alla fine, è fatto prima di tutto da grandi contenuti, da sponsor nazionali e internazionali e da manifesti che ne annunciano il programma a Roma come a Milano, come a Napoli o a Palermo, a Parigi come a Londra….
Sgarbi continua a battere cassa dicendo che la sua partecipazione è quasi a costo zero (?), ma in realtà i finanziamenti posti in essere dallo Stato non sono stati poi così esigui, qualche spettacolo buono c’è stato quest’anno, ma il Festival è ben altra cosa.

E nel giorno del ricordo dalla nascita del maestro c’è chi parla di festeggiamento a sproposito, visto che è una commemorazione, un plauso spontaneo a tanta vita donata in nome dell’arte.

Ci vuole tempo, e ancora una volta diamo ragione a Alessandro Casali che da Spoletino doc, sempre in giro per il mondo, riesce a guardare oltre l’orizzonte delle colline, andando dritto al problema.

Il Festival oggi è un prodotto, e ci vuole il coraggio di chiudere con il passato, cinquantanni di Festival dei due Mondi, punto!

Oggi la città, gli artisti, i commercianti dimostrano una forte volontà di rinvestire sul Festival di nuova generazione, basta osservare il successo di ROSSOBASTARDOLIVE ad esempio, o le numerose mostre che hanno riattivato quelle famose boutique di un tempo, a spese non certo della Fonadazione, ma personali di chi vuole con determinazione una rinascita autentica dell’evento, dando però a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio!

Il 2007 ha registrato nel giorno del 1 febbraio la scomparsa terrena di Gian Carlo Menotti, a luglio per opera di Francis si è svolta l’ultima edizione alla quale aveva lavorato il Maestro e checchè se ne dica non era poi così scadente come si è voluto far apparire.

Da quel momento in poi ha regnato la confusione, si è mossa la politica, si è tentato di tutto pur di imadronirsi di un evento che era già volato molto lontano.

Oggi c’è solo un sistema per rilanciare Spoleto che ha bisogno del Festival per riemergere, pretendere una qualità altissima con la presenza in loco dei registi, scenografi, coreografi, autori senza grandi inutili annunci ma guardando alla sostanza.

La Stampa internazionale, nazionale e locale deve essere coinvolta in modo differente, non basta inviare comunicati stampa o invitare ad una serie infinita di conferenze stampa i locali per far numero, senza peraltro disporre di biglietti per vedere poi gli spettacoli annunciati. Ricordiamo che giornalisti e critici che venivano da lontano, erano ospiti del Festival e raccontavano sì degli spettacoli, ma riuscivano anche ad interagire con il tessuto cittadino, da qui documentari ed altri servizi, partivano spontaneamente, tanto è bella Spoleto e il suo circondario come l’arte e la cultura che la cullano oltre all’artigianato e alla gastronomia che rappresentano il volano autentico dell’economia del teritorio.

Troppi errori e mancanze in questi due anni che sono innegabilmente difficili, forse proprio perchè il Festival ha bisogno prima di tutto di un’anima autentica, e poi di tutto il resto.

Peccato che il Maestro ancora non possa trovare lo spazio che gli è dovuto, certo che a due anni dal suo centenario, la sua città natale prepara grandi eventi, a Spoleto, sempre alla ricerca di grandi annunci e grandi eventi, ancora non se ne parla, anzi al massimo gli dedica un concertino pomeridiano, anche se…. finalmente in Piazza Duomo!

7 luglio 2009

Tribute To Gian Carlo Menotti dal network Spoletoclick

Mariolina Savino

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Portale informazione turistica UMBRIA ITALIA

SPOLETOJOURNAL-LE MOSTRE DI ATPAI, FAGIOLO SCULTORE & ELEUTERI PITTORE A SPOLETO

Umbria News

SPOLETO
martedì 30 giugno 2009
ATPAI- PETITE GALLERIE CULTURE PRESENTA LA MOSTRA DI FAGIOLO & ELEUTERI DAL 26 GIUGNO AL 12 LUGLIO IN VIA PLINIO 10
fonte: PRESIDENTE ATPAI MARIOLINA SAVINO

LE SCULTURE DI SILVANO FAGIOLO


Silvano Fagiolo lavora intensamente alla «sua» creta, chiuso quotidianamente nel suo studio. Studia le forme, manipola creta. Ha un rapporto privilegiato con questa materia che egli adopera per sviluppare, attraverso una grammatica artistica di sapore classico, temi e soggetti legati alla quotidianità, anzi – meglio – ai problemi, alle contraddizioni, ai sentimenti, alle problematiche che la quotidianità impone.
Si pensi, giusto per fare un esempio, al tema della vita, dalla paternità alla maternità, al dolore, alla «Adolescenza negata» che trova espressione proprio in una delle opere più forti, più cariche di umanità realizzate dallo scultore, un’opera che invita a riflettere intensamente su una gioventù sempre più in balia di piccoli e grandi drammi. Ma il tema della vita (perché è questo il filone maggiore seguito da Fagiolo, e su di esso si innesta anche la scultura appena citata) assume a tragicità nell’opera «Decadenza», dove è rappresentato il corpo di una donna malata, e in «Dolore» dove la Madonna rappresenta il dramma non soltanto di tutte le madri ma anche dei padri per la morte di un figlio. In quest’ultima opera è intenso il contrasto fra la drammatica sofferenza evidenzata nel volto di Maria e la serenità impressa in quella del Figlio.
Fagiolo manipola la creta e indaga l’animo umano. Chi conosce le statue e i bassorilievi da lui realizzati non può non pensare alla dignità della donna che non chiede ma accetta «La Carità», oppure alla mestizia dello sguardo in «Testa di giovane» donna, la fierezza un po’ dolente in «Testa di contadino», il felice abbandono di un bimbo tra le forti braccia di un trepidante padre che pur teme le incognite del futuro in «Paternità», oppure, infine, il candido ma tutt’altro che ingenuo sorriso di «Giovanni Paolo II».
Attraverso le sue sculture, quindi, Silvano Fagiolo “parla” agli altri, trasmette i moti del suo animo a chi osserva il prodotto delle sue mani, rappresenta il nitore degli affetti familiari, della sacralità dell’animo. Parla in modo pacato ma diretto. E lascia il segno. Il suo messaggio non ha bisogno di intermediari, di interpretazioni. Esso arriva immediato perché è vero, intimo. E si esprime con una cifra stilistica alta, che solo chi conosce realmente la forma delle cose, può utilizzare senza temere né critiche né cadute.

Andrea Di Nicola

Scultore e pittore nato a Rieti nel 1947 dove vive e lavora. Ha compiuto gli studi artistici nelle città di Terni e di Roma presso L’Accademia di Belle Arti e la Libera Accademia Del Nudo. Appassionato di scultura fin dalla giovane età sono di questo periodo il ritratto in terracotta del Nonno e il bassorilievo effettuato per il concorso in ricordo di Pier Luigi Mariani, poeta Reatino. Pur avendo giudizi critici lusinghieri, si dedica con più slancio alla pittura, al teatro e all’insegnamento di Arte e Immagine.
Solo negli anni novanta riprende l’arte plastica su stimolo di una persona cara e competente.
Da allora la sua produzione non si è mai interrotta lavorando con passione ottenendo opere di suggestivo interesse Tecnico-Artistico, apprezzate nelle varie mostre sia collettive che singole.
E’ inserito nel catalogo d’arte internazionale NOVART sez. italiana.

Tra le esposizioni più recenti:

Rieti, Sala Mostre del Comune
L’ Aquila, Palazzo dei Nobili
Vienna, Istituto di Cultura Russo
Firenze, Galleria Donatello
Spoleto, ATPAI-Petite Gallerie Culture

GLI ACQUERELLI DI WALTER ELEUTERI

Pittore finissimo, è nato a Rieti il 16.06.1929. dopo aver concluso gli studi, liceo artistico e Accademia di belle Arti a Roma, ha completato un percorso di studio e di profonda autocritica.

La sua pittura passa attraaverso l’uso di varie tecniche dallacquarello all’olio, acquaforte, pastello per interpretare a suo modo, soggetti disparati e pur sempre resi in movimento.

La qualità della sua ormai immensa collezione, viene appurata dall’osservatore che si lascia coinvolgere da tanta bellezza espressiva e delicata interpretazione del soggetto, lasciandosi inondare dal messaggio del pittore che trasmette le proprie pulsioni rendendole tangibili nello spazio attraverso una accurata esecuzione del disegno e del colore.

Mariolina Savino

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Ristorante San Lorenzo Spoleto

Sj- TORNATO IN LINEA www.SpoletoClick.it

EDITORIALE M. SAVINO
MONDO
martedì 28 ottobre 2008

ED ECCO A VOI IN LINEA WWW.SPOLETOCLICK.IT

fonte: Mariolina Savino direttoreclick@gmail.com


FINALMENTE RITORNA IL PORTALE www.SpoletoClick.it IN LINEA

Molti diranno “era ora”, qualcuno dirà ” e chissenefrega!” l’importante è che se ne parli.
La gioia va condivisa e voglio ringraziare quel genio di Fabio, i miei fantastici GV, giornalisti volontari, gli amici che sono stati un supporto eccezionale, la mia famiglia che è stata fantastica, e tutti ma proprio tutti coloro che con i complimenti o con le giuste critiche hanno favorito le scelte e impostazioni del nostro NetWork composto per ora da http://www.umbriaclick.it e da http://www.spoletoclick.it, poi seguiranno straordinarie novità in rete.
Spoleto è una città bella e contraddittoria, si fa amare e qualche volta mortifica, ma è stata una scelta di vita fatta dalla scrivente ben ventisei anni fa e se, c’è un sentimento profondo che mi lega a questa terra oltre ai miei figli nati tutti in questa straodinaria città, è proprio l’amore per l’Umbria nel suo complesso.
Ho cresciuto qui i miei ragazzi, ho svolto il lavoro che volevo fare, ho raggiunto tutti gli obbiettivi possibili anche se con grandi difficoltà, che le donne trovano e superano nel loro insidioso cammino.
OGGI inoltre è andato in stampa Cascia Info, il giornale che giungerà nelle case di tutti i Casciani in questi giorni, che dirigo e curo per conto della città di Santa Rita.
Quando si semina bene i frutti sono rigogliosi e sani, e scusate la presunzione di chi vi scrive, ma sono certa di aver fatto fino a oggi scelte oneste e di aver contribuito con i nostri soli mezzi, alla conoscenza di terre, paesi, piccole e grandi realtà, sacrificando il mio tempo e sottratto alle persone care qualche ora in più di presenza, ma ne è valsa la pena.
Nel nostro Magazine troverete tanto, di tutto, di più, a voi il compito di dare un senzo alla nostra missione leggendoci e sostenendoci, invito che rivolgiamo alle aziende, agli enti e a tutti coloro che oltre alla redazione, hanno bisogno del comparto pubblicitario e promozionale e che garantiranno SEMPRE l’ASSOLUTA INDIPENDENZA della nostra voce fuori dal coro!
Il lavoro editoriale è cosa seria e, nelle convulse maree di siti, blog, portali, riviste e quotidiani, ci siamo ricavati in dieci anni di dedizione assoluta al nobile mestiere di giornalista ed editore in piena autonomia con Piccole Umbrie, Umbria & Campanili, Speciale San Benedetto (oltre ad altri dieci anni precedenti di lavoro di redazione con il Cittadino,Perugia Stadio, Terni Stadio, Cittadino del Cilento e ancora,avendo completato anche con una esperienza in edicola) uno spazio importante nel cuore dei nostri lettori che vanno e vengono ma che non hanno mai toccato il segno meno!
Riparte dunque l’avventura di http://www.spoletoclick.it che potete reinserire fra i vostri preferiti, noi ci metteremo del nostro e voi…fate altrettanto!


EDITORIAJOURNAL- FUGA DALLE TENEBRE -AL BAMBINO “BASTARDO” E “FIGLIO DI PUTTANA”-

MONDO

mercoledì 8 ottobre 2008

LA COPERTINA: AL BAMBINO “BASTARDO” E “FIGLIO DI PUTTANA”
fonte: redazioneclick

Al Bambino “Bastardo” e “figlio di puttana” che ero, frutto di un amore impossibile tra due adulti che non si amavano

e a tutti i bambini del mondo che la società, nel suo cinismo e la sua cattiveria, ha targato di “figlio di puttana”

– Al Bambino schiavo che ero, nato e cresciuto in un continente schiavo degli altri e a tutti i bambini maltrattati di questo mondo che subiscono soprusi; prima o poi ogni bambino crescerà, diventerà adulto e sarà l’unico e vero giudice a sentenziare sul comportamento degli adulti durante la sua infanzia.

UN LIBRO DA FARE LEGGERE AD OGNI STUDENTE CHE NON AMA LA SCUOLA O A CHI PENSA CHE OGGI, STUDIARE NON SERVE A NULLA

Ad un anno dall’uscita in libreria, è già un Best-seller (15€ in tutte le librerie):

Jean-Paul POUGALA

“In Fuga dalle Tenebre”

“Gli Struzzi” – Giulio Einaudi Editore ISBN 978-88-06-18798-9

http://www.infugadalletenebre.it

Può la cultura contribuire ad uscire dalla povertà?

L’autobiografia di Jean-Paul Pougala, giovane imprenditore Italo-Camerunese di formazione Europea, è a tal punto fitta, anzi stipata, di accadimenti da richiamare la tradizionale immagine della melagrana. Fitta nel tempo perché, nell’ambito di un’esistenza non ancora giunta ai quarantacinque anni, riassume un’esperienza storica plurisecolare. Da una vera e propria condizione di schiavitù familiare, infantile e adolescenziale, giunge attraverso vicende non di rado al limite dell’inverosimiglianza, al compimento di un travagliato “curriculum studiorum”, fino alla laurea in economia conseguita in Italia e poi fino alla sua attuale posizione di imprenditore a livello intercontinentale. Altrettanto fitta è la dimensione spaziale della sua storia, segnata da un costante andirivieni tra l’Africa, l’Europa e la Cina, non senza un importante soggiorno formativo tra Canada e Stati Uniti.
Questo libro tocca necessariamente una varietà di temi e di registri che, senza presunzioni letterarie, conduce il lettore dal romanzo picaresco alla storia di una formazione intellettuale e morale, in un interessante confronto con realtà profondamente diverse, segnate in più di una circostanza da rischi che non è esagerato definire estremi.

Come può la Scuola cambiare un destino ?

E’ un libro da mettere tra le mani di ogni studente che ha detto un giorno di non aver voglia di studiare. L’autore spiega come la “scuola, sempre la scuola, ancora la scuola, fino alla nausea” ha potuto salvarlo dalla schiavitù e cambiare il suo destino, nonostante le difficili condizioni di partenza di miseria estrema in Africa, peggiorate dal razzismo in Italia.

In Camerun Jean-Paul Pougala è figlio di un notabile, ma è obbligato a lasciare l’Africa a metà degli anni Ottanta. In questo libro racconta la sua storia, ma ha anche modo di denunciare le condizioni di vita africana: Pougala è nato in una società patriarcale, suo padre ha trenta figli da varie mogli. Quando con la madre è cacciato di casa decide di tentare la via dell’emigrazione e si ritrova a studiare in Italia, all’Università degli studi di Perugia, finanziando questi studi facendo: il lavapiatti clandestino nei ristoranti di notte, il VUCUMPRA di giorno, e raccogliendo i pomodori d’estate.

Ma anche in Italia sperimenta condizioni di vita non sempre agevoli. Al suo arrivo si sente isolato dai compagni di università per le paure di quegli anni legate all’AIDS. E non è quella l’unica forma di apartheid subdolo e pervasivo che sarà costretto a subire, e che per un certo periodo della sua vita ha prevalso persino nell’immagine che egli aveva di sé.

Coco, Gabriel Chanel ha fatto del jersey l’innovazione del secolo

Coco e Dalì

Nata a Saumur, Francia, il 19 agosto 1883, Gabrielle Chanel, chiamata “Coco”, ebbe una infanzia molto umile e triste, trascorsa in gran parte in un orfanotrofio, per poi diventare una delle più acclamate creatrici di moda del secolo scorso. Con lo stile lanciato da lei ha rappresentato il nuovo modello femminile del ‘900, ossia un tipo di donna dedita al lavoro, a una vita dinamica, sportiva, priva di etichette e dotata di autoironia, fornendo a questo modello il modo più idoneo di vestire. 

Inizia la sua carriera disegnando cappelli, prima a Parigi nel 1908 e poi a Deauville. In queste città, nel ’14, apre i suoi primi negozi, seguiti nel ’16 da un salone di alta moda a Biarritz. Lo strepitoso successo la colse negli anni venti, quando arriva ad aprire i battenti di una delle sue sedi in rue de Cambon n.31 a Parigi e quando, da lì a poco, verrà considerata un vero e proprio simbolo di quella generazione. Tuttavia, a detta dei critici e degli intenditori di moda, l’apice della sua creatività è da attribuire ai più fulgidi anni trenta, quando, pur dopo aver inventato i suoi celeberrimi e rivoluzionari “tailleur” (costituiti da giacca maschile e gonna diritta o con pantaloni, appartenuti fino a quel momento all’uomo), impose uno stile sobrio ed elegante dal timbro inconfondibile. 

In buona sostanza, si può dire che Chanel rimpiazzò il vestiario poco pratico della belle èpoque con una moda larga e comoda. Nel 1916, ad esempio, Chanel estese l’uso del jersey (un materiale a maglia molto flessibile), dal suo uso esclusivo per i sottabiti a una grande varietà di tipi di vestiario, inclusi i vestiti semplici in grigio e blu scuro. Questa innovazione fu di così grande successo che “Coco” iniziò ad elaborare le sue celebri fantasie per i tessuti jersey . 

L’inserimento della maglia lavorata a mano e poi confezionata industrialmente, infatti, rimane una delle novità più sensazionali proposte da Chanel. Inoltre, le bigiotterie in perle, le lunghe catene dorate, l’assemblaggio di pietre vere con gemme false, i cristalli che hanno l’apparenza di diamanti sono accessori indispensabili dell’abbigliamento Chanel e segni riconoscibili della sua griffe. 

Esperti come quelli del sito Creativitalia.it, sostengono: “Troppo spesso si è parlato del suo celebre Tailleur quasi fosse stata una sua invenzione; in realtà Chanel produceva un vestiario di tipo tradizionale che spesso prendeva spunto dal vestiario maschile e che non diventava fuori moda con il cambiare di ogni nuova stagione. I colori più comuni di Chanel erano il blu scuro, il grigio, e il beige. L’importanza data ai dettagli e l’uso estensivo di bigiotteria, con combinazioni rivoluzionarie di pietre vere e false, agglomerati di cristalli, e perle sono molti indicativi dello stile di Chanel. All’età di 71 anni, Chanel introdusse nuovamente il “tailleur di Chanel” che consisteva di vari pezzi: un giacca di stile cardigan, con inclusa la sua tipica catenella cucita all’interno, una gonna semplice e comoda, con una camicetta il cui tessuto era coordinato con il tessuto all’interno del tailleur. Questa volta, le gonne erano tagliate più corte e i tailleur erano fatti da un tessuto cardigan ben lavorato. Chanel é singolare nel suo rivoluzionare l’industria della moda e nell’aiutare il percorso delle donne verso l’emancipazione”. 

Lo scoppio della seconda guerra mondiale impose però un’improvvisa battuta di arresto. Coco è costretta a chiudere la sede di rue de Cambon, lasciando aperto soltanto il negozio per la vendita dei profumi. Nel ’54, quando torna nel mondo della moda, Chanel ha 71 anni. 

La stilista aveva lavorato dal 1921 al 1970 in stretta collaborazione con i cosiddetti compositori dei profumi, Ernest Beaux e Henri Robert. Il celeberrimo Chanel N°5 venne creato nel 1921 da Ernest Beaux, e secondo le indicazioni di Coco doveva incarnare un concetto di femminilità senza tempo, unica e affascinante. Il N°5 non fu innovativo soltanto per la struttura della fragranza, ma per la novità del nome e l’essenzialità del flacone. Chanel trovava ridicoli i nomi altisonanti dei profumi dell’epoca, tanto che decise di chiamare la sua fragranza con un numero, perché corrispondeva alla quinta proposta olfattiva che le aveva fatto Ernest. 
Indimenticabile poi, la famosa affermazione di Marylin che, sollecitata a confessare come e con quale abbigliamento andasse a letto, confessò: “Con due sole gocce di Chanel N.5”, proiettando in questo modo, ulteriormente, il nome della stilista e del suo profumo nella storia del costume. 

Il flacone poi, assolutamente all’avanguardia, è divenuto famoso per la sua struttura essenziale e il tappo tagliato come uno smeraldo. Questo “profilo” ebbe un tale successo che, dal 1959, il flacone è esposto al Museo di Arte Moderna di New York. 

Al mitico N.5 ne seguirono molti altri, come ad esempio il N.22 nel 1922, “Gardénia” nel ’25, “Bois des iles” nel ’26, “Cuir de Russie” nel ’27, “Sycomore”, “Une idée” nel ’30, “Jasmin” nel ’32 e “Pour Monsieur” nel ’55. L’altro grande numero di Chanel è il N°19, creato nel 1970 da Henri Robert, per ricordare la data di nascita di Coco (il 19 agosto, appunto). 

In sintesi, l’impronta stilistica di Chanel si fonda sulla apparente ripetitività dei modelli base. Le varianti sono costituite dal disegno dei tessuti e dai dettagli, a conferma del credo fatto proprio dalla stilista in una sua celebre battuta che “la moda passa, lo stile resta”. 

Alla scomparsa di questa grande creatrice di moda del ‘900, avvenuta il 10 gennaio ’71, la Maison venne mandata avanti dai suoi assistenti, Gaston Berthelot e Ramon Esparza, e dalle loro collaboratrici, Yvonne Dudel e Jean Cazaubon, nel tentativo di onorarne il nome e di mantenerne il prestigio.