L’ Osservatore Romano ha dato ampio risalto a un importantissimo ritrovamento, avvenuto in modo casuale il 19 giugno durante dei lavori di restauro nelle catacombe di Santa Tecla sulla via Ostiense.
Si tratta della più antica icona conosciuta dell’Apostolo delle genti (nella foto). Intanto nei prossimi giorni, prima della partenza del Papa per le vacanze in Val d’Aosta (13 luglio) si attende la pubblicazione della nuova enciclica sociale (Caritas in veritate, un centinaio di pagine dedicate alla glabalizzazione e alla crisi), il motu proprio che sancirà il passaggio della pontificia commissione Ecclesia Dei sotto l’egida della Congregazione per la dottrina della fede (con la nomina del nuovo segretario, monsignor Guido Pozzo), la promozione a nunzio dell’attuale assessore della Segreteria di Stato, monsignor Gabriele Caccia (a sostituirlo, con molta probabilità e salvo ripensamenti dell’ultima ora sarà l’americano Peter Brian Wells, originario della siocesi di Tulsa, capo della sezione inglese della Segreteria di Stato). Viene dato in partenza anche il Sottosegretario ai rapporti con gli Stati – il “viceministro degli Esteri” – monsignor Pietro Parolin (appena rientrato da una missione di una settimana in Cina), destinato a una nunziatura Oltreoceano (il Venezuela o il Canada, se quest’ultima sede sarà lasciata libera dall’arcivescovo Luigi Ventura, che dovrebbe essere designato a Parigi). A breve si attende la nomina dell’attuale Segretario della Congregazione dei vescovi, Francesco Monterisi, ad arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura, al posto dell’ultraottantenne cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo. Al posto di Monterisi dovrebbe arrivare l’attuale nunzio in Spagna, il portoghese Monteiro de Castro. Prevista a giorni anche la nomina a vescovo di Trieste di Giampaolo Crepaldi, segretario del Pontificio Consiglio Giustizia e pace (uno dei collaboratori alla stesura dell’enciclica). Anche l’attuale segretario del Governatorato, il vescovo Renato Boccardo, potrebbe passare il testimone a monsignor Carlo Maria Viganò. Boccardo, per il quale c’era chi avesse ipotizzato un ritorno a Parigi (ci era già stato come collaboratore dell’allora nunzio Angelo Felici), potrebbe essere destinato a una diocesi italiana, come ad esempio Spoleto, nel caso l’attuale arcivescovo Riccardo Fontana fosse trasferito ad Arezzo, diocesi a sua volta lasciata libera dal vescovo Gualtiero Bassetti, che a giorni sarà nominato arcivescovo di Perugia. Sembra invece per il momento frenata la nomina del segretario della Congregazione per i religiosi, il francescano Gianfranco Gardin, alla diocesi di Udine. Mentre si parla con insistenza di un prolungamento biennale del mandato dei tre porporati settantacinquenni (che hanno compiuto o stanno per compiere l’età della pensione), i cardinali Giovanni Battista Re (vescovi), Franc Rodè (religiosi) e Claudio Hummes (clero). Ai quali bisogna aggiungere lo stesso Segretario di Stato Tarcisio Bertone, anche se il suo caso è per certi versi diverso e in molti scommettono che Benedetto XVI non si priverà del suo principale collaboratore.
MINI BIBLIOGRAFIA DI MONSIGNOR RENATO BOCCARDO
Nato in Sant’Ambrogio, diocesi di Susa, il 21 dicembre 1952, ordinato il 25 giugno 1977, eletto il 29 novembre 2003, consacrato il 24 gennaio 2004. Dal 22 febbraio 2005 Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano.
Renato Boccardo è
nato a Sant’Ambrogio
di Torino, Valle di
Susa, il 21 dicembre
1952. A Susa, frequenta
il seminario e si
diploma presso il locale
liceo classico. Contribuisce
anche alla
fondazione del gruppo
scout. Si trasferisce a
Roma, dove consegue
presso la Pontificia
Università Gregoriana
la licenza in Teologia
Dogmatica ed il dottorato
in Diritto Canonico.
Il 25 giugno 1977 è
ordinato sacerdote da
mons. Giuseppe Garneri
nella chiesa di
Sant’Ambrogio. Nel
1982 entra nel servizio
diplomatico della Santa
Sede e viene inviato
presso le nunziature
apostoliche di Bolivia,
Cameroun e Francia.
Nel 1989 torna a
Roma per prestare servizio
presso l’Ufficio
delle Cerimonie Liturgiche
del Papa ed
accompagna Giovanni
Paolo II° in tutti i viaggi
di quegli anni. Nel
1992 è nominato
responsabile della
sezione giovani del
Pontificio Consiglio
per i Laici e comincia
ad organizzare le cerimonie
delle Giornate
Mondiali della Gioventù
di Denver,
Manila, Parigi e
Roma. Nel 2001 è
capo del Protocollo
della Segretaria di Stato.
Nel novembre 2003
è eletto vescovo e viene
consacrato titolare
della diocesi di Acquapendente
il 24 gennaio
2004, in San Pietro,
dal cardinale Angelo
Sodano. E’ segretario
del Pontificio Consiglio
per le Comunicazioni
Sociali.
Boccardo, il vescovo dei mass media (articoli d’archivio)
Nella struttura della Chiesa ch’è in Roma, monsignor
Renato Boccardo è una figura di primissimo
piano. Il vescovo piemontese, originario di Sant’Ambrogio
in Valle di Susa, è stato nominato dal
Santo Padre Segretario del Pontificio Consiglio per
le Comunicazioni Sociali. Il fatto che la scelta sia
caduta su Boccardo, non fa che dimostrare il dinamismo
della Chiesa Cattolica in campo mediatico.
Infatti è da tempo responsabile dell’organizzazione
della Giornata Mondiale della Gioventù, un evento
che negli ultimi anni ha calamitato l’attenzione
generale, e per il quale la collaborazione con stampa,
radio e televisioni
di tutto il mondo è
componente essenziale.
Parallelamente a
questo lavoro, Boccardo
è anche responsabile
dell’organizzazione
dei viaggi del Papa,
un’attività che data la
frequenza con cui Giovanni
Paolo II° programma
i suoi pellegrinaggi,
malgrado il
suo stato di salute, può
dirsi veramente frenetica.
Tra i molti paesi
visitati perciò dal religioso
valsusino, vi è
anche, inevitabilmente,
la Francia. Non soltanto
perchè vicina al Piemonte, o perchè si è svolta
a Parigi una memorabile edizione della GMG,
nel ’97, ma per un momento piuttosto significativo
della sua carriera ecclesiastica e diplomatica; infatti,
dall’86 all’89, ha lavorato presso la Nunziatura
Apostolica, dopo le esperienze dello stesso genere
in Bolivia e Cameroun.
Cosa ricorda del suo ministero in Francia?
Avevo già conoscenza della Chiesa francese, grazie
alla sua consolidata tradizione, costituita anche dalle
figure di grandi santi, famosi teologi e poi dalle
scuole di spiritualità. Devo dire che operando sul
posto, sono venuto a contatto con una realtà di
grande vivacità umana e spirituale, che possedeva
la capacità di porsi in atteggiamento costruttivo nei
confronti delle grandi sfide del nostro tempo, senza
celare problemi e contraddizioni. Devo riconoscere
che in Francia si vive una distinzione totale tra Stato
e Chiesa, e pertanto si è sviluppata una grande
laicità.
Quella francese sarebbe una Chiesa d’avanguardia?
Direi che nel dopo-Concilio ha perso peso e valore
la funzione della parrocchia, che invece in Italia è
ancora importante punto di riferimento per i fedeli.
Al tempo stesso, però, si è assistito ad una fioritura
di nuove forme di vita cristiana: si tratta di comunità
di vita ed al tempo stesso religiose, come, ad
esempio, le piccole suore di Betlemme, o i monaci
di Gerusalemme. Sono realtà aperte indifferentemente
a religiosi, laici, sacerdoti, famiglie. La parrocchia
ha invece perso terreno per la scristianizzazione,
l’abbandono delle campagne, la crisi notevole
di vocazioni.
Com’è stata la sua vita “parigina”?
Come piemontese sono un po’ filofrancese…Conoscevo
già bene la lingua, poi a Roma ho avuto compagni
di studi d’oltralpe…
A Parigi,
assistendo il Nunzio,
prima il cardinale
Felici, e poi monsignor
Antonetti, ho
curato i rapporti della
Santa Sede con le
realtà locali: pertanto
conservo ricordi bellissimi,
che vanno
dal fascino e dalla
bellezza di Parigi ai
rapporti umani, molti
dei quali durano
ancora oggi. E’ stata
soprattutto la conoscenza
delle nuove
comunità, però, a
colpirmi.
E venendo all’attualità, cosa bolle in pentola per
il suo nuovo incarico?
Portare la voce della Chiesa nel mondo della comunicazione
è oggi una delle sfide più forti. Credo che
oggi il palato della gente sia addomesticato da componenti
come lo scoop e l’assillo dell’audience, per
non dire altro. Penso che la nostra missione sia
quella di operare anche dal di dentro dei vari media
per riuscire a portare benefici a tutti, in nome della
Chiesa.
Ho già avuto incontri con responsabili della comunicazione
per l’America centrale e latina, mentre a
Roma abbiamo incontrato i responsabili della radio
cristiane a libello europeo. A febbraio ospiteremo
un simposio su Chiesa e comunicazione dal titolo:
un futuro che viene da lontano.
Per quanto riguarda i viaggi del Papa?
Le condizioni di salute del santo Padre sono chiare.
Dopo le ultime visite di Berna e la grande esperienza
di Lourdes, ci stiamo comunque attivando per
organizzare la GMG del 2005, che si svolgerà a
Colonia, in Germania. Sono momenti in cui il Papa
sviluppa risorse incredibili, che a stento trovano
spiegazioni, al di fuori di quelle della fede.
Giorgio Brezzo
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