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L’EDITORIALE di
Mariolina SAVINO
Il Festival….Menotti non lo avrebbe mai affidato alle mani della politica!
E per cinquantanni lo ha difeso strenuamente usando i mezzi possibili per farlo sostenere, avendo l’appoggio di tanti personaggi illustri che nello scenario italiano si sono alternati, non dimentichiamo Spadolini, Amintore Fanfani e molti altri, ma non ha mai permesso a nessuno di gestire un bene tanto prezioso e unico!
Gancia, Buton, Monini, Caprai, Berlucchi, Mercedes, Mobil, Philip Morris, BpS, Carispo, Fendi, Mastro Raphael e una moltitudine di aziende mondiali europee e italiane oltre che umbre, hanno sostenuto quel FESTIVAL DEI DUE MONDI!
E ora non si venga a dire che il Governo attuale ha tagliato i fondi, quando dalle parole di Bondi al Teatro Romano, lo scorso anno, emergeva entusiasmo positivo così come ha asserito anche Brunetta nella sua visita a Spoleto.
Evidentemente qualcosa è andato storto, e qualcosa comunque non è mai andata nel verso giusto.
L’ ingenuità di credere che il Festival fosse solo questione di soldi, ha tratto in inganno tutti coloro che non hanno voluto capire una cosa elementare, il Festival è stato la famiglia Menotti, un connubbio foriero di prestigio internazionale, di rapporti intessuti negli anni che il tempo ha lacerato per la scomparsa di tanti nobili che a Spoleto, ritrovavano un punto di unione, una condivisione di gusti musicali, una forza dirompente del nuovo che da Spoleto partiva a scheggia nel palcoscenico mondiale, garantendo successo e longevità artistica di tanti sconosciuti, scelti da Maestro con grande abilità creativa.
Qualcuno lo scorso anno mi disse con cattiveria gratuita, Menotti ve lo dovete scordare a Spoleto!
Ne rimasi scioccata da quella dichiarazione così insulsa e fuori dal tempo, tanto offensiva che inascoltabile e che proveniva da persone che di Menotti e di Spoleto nulla sapevano!
Intestare al Compositore il Teatro Nuovo, è un fatto relativo e quanto mai fuori luogo, è un pannicello caldo che non colma il vuoto della scomparsa dell’uomo, dell’artista, del Duca che ha lasciato una eredità immensa all’umanità e che con volontà, buon senso e cultura può vivere attraverso un Centro Studi Menotti, una piazza Menotti, un evento studiato appositamente per scoprire giovani talenti come sarebbe piaciuto a Lui e come, per tutta la vita, ha fatto Lui!
Ma il Festival, qualsiasi Festival e comunque si chiami non avrà mai più nulla a che vedere con una storia che parla da sola e che non si scrive a seconda di chi comanda, quella storia è ormai nella storia!
Certo, sono lontani i tempi in cui il Times dedicava le sue pagine a Spoleto, oggi nel massimo fulgore della comunicazione, anche la Rai stessa se fa un programma dedicato al Festival, lo fa in differita!
E incombe un altro fantasma sempre più tremendo, una campagna elettorale che finisca di lacerare quei lembi di un così illustre passato!
Chi ora, diciamo un Menotti moderno, spenderebbe la propria vita, le proprie energie, la propria esperienza per ben cinquantanni in una cittadina di provincia, per poi ricevere il benservito che è stato riservato a Gian Carlo Menotti?
Che fare dunque?
Far placare gli animi, ascoltare la coscienza popolare e prendere finalmente atto che c’è tanto materiale e tante idee lasciate dal Maestro, per ricominciare a camminare in un solco tracciato. Farlo con umiltà, senza isterismi, senza rivendicazioni di sorta, insomma senza puzza sotto il naso e senza “appiccichi”!
Lasciamo alle giovani generazioni che sono la vera anima della città, la possibiltà di poter disporre di un ordito sul quale costruire qualcosa di assolutamente nuovo ed originale, ricordando i suggerimenti del vecchio Maestro e riportando agli onori delle cronache culturali, Spoleto e tutto il territorio con il tempo necessario, senza forzature, senza scopi, ma con un obbiettivo quello di aver compreso la grande lezione di Gian Carlo Menotti: il genio, l’intelligenza, il saper fare non si compra o c’è o non c’è!
Si è svolta nel giardino dell’Hotel dei Duchi la conferenza stampa per la presentazione del nuovo spettacolo, in prima assoluta e appositamente dedicato allo Spoleto 51 di Franca Valeri dal titolo “Carnet de notes“, in scena al Teatro Nuovo la sera di martedì 8 luglio ore 21:00.
Alla presenza di Giorgio Ferrara, sempre “in prima linea”, onnipresente, meticoloso e attentissimo a tutti gli incontri, spettacoli e quant’altro, della “Manifestazione” presentava la mitica Franca Valeri, alla presenza di una, anche se non infinitamente nutrita almeno selezionata serie di addetti ai media, e alla cultura che applaudivano con calore. Ieri notte allo spettacolo di danza Men only l’aveva già presentata come spettatrice risquotendo lo stesso successo.
Il pacato ritmo, nell’illustrazione del suo nuovo spettacolo in cui ella stessa partecipa come artista, ha incantato tutti gli intervenuti.
La premessa era un suo intenso lavoro in qualità di fecondissima autrice e al tempo stesso come attrice in molti settori tra cui il teatro costituisce la sua privilegiata passione. Illustrando la nascita dei Carnet da una terra quale la Francia, a cui è molto legata, ha voluto proporre questi appunti in cui dà spazio all’opera lirica in modo speciale, a cui è legatissima. Proporrà artisti non troppo conusciuti perchè, prima cosa “i big vocali dell’opera non avrebbero considerato certamente la sua nuova creazione” ed in secondo luogo ha voluto dare spazio a nuovi artisti. Il suo sarcasmo è sempre più vivo… Si non c’è dubbio, è proprio Franca Valeri. Ha seguitato ricordando che anche il cast del primo Machbet di G.Verdi proposto per la prima edizione del Festiva era sconusciuto. Lo stesso Thomas Schippers ventisettenne, si direttore del Met, ma era una sorpresa per il vecchio continente e lo apostrofava come “icona della direzione”.
Ci sono state una serie importanti di domande a cui la Valeri ha risposto con il carisma di una grande artista.
Ha dichiarato che quando non recita si annoia. E che quando non recita scrive utilizzando il suo tempo in maniera produttiva. Si ritira nella sua casa sul Lago di Bracciano in quanto quegli scenari la predispongono nelle sue ideazioni artistiche. D’altronde quei panorami furono scelti anche per il film sui “I Promessi Sposi” del 1913, diretto dal regista Eleuterio Rodolfi.
Inoltre ha dato una ricetta per dare nuova linfa al Festival: <<essere se stessi e continuare a lavorare con passione, e non ultimo essere un pò “snob”…>>.
Franca Valeri non è nuova al Festival di Spoleto, nè in qualità di artista nè come spettatrice e ha risposto subito alla richiesta di Ferrara di parteciparli nell’inaugurazione di questo nuovo corso. Ferrara non perdeva tempo per rilanciare chiedendole di preparare qualcosa anche per l’anno prossimo. Franca Valeri con enorme spirito e freddezza della grande attrice rilanciava ulteriolmente proponendosi per altri “cinque anni”.
Franca Valeri interverrà nello spettacolo con la propria dote recitativa in quanto sostiene che l’Opera lirica possiede come caratteristica un’infinita apertura alla fantasia che riesce a mettere in crisi la parola. Non c’è alcun dubbio che la drammaturgia ha sempre avuto un forte problema e quesito in ordine al rapporto che il verso ha vicendevolmente con la musica.
Che Franca possa averlo risolto!
A questo punto sono terribilmente incuriosito e aspetto con ansia di vedere il suo spettacolo.
Carnet de Notes 2008
di e con Franca Valeri
a cura di Giuseppe Marini
al pianoforte Ida Iannuzzi
tenore Edoardo Milletti
basso Emanuele Casani
soprano Eleonora Caliciotti
produzione
Spoleto 51 Festival dei 2 Mondi
Venerdì 23 maggio, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi di fronte al Municipio di Charleston, i due sindaci Massimo Brunini e Joseph P. Riley hanno firmato il gemellaggio tra le città di Spoleto e Charleston. La cerimonia, che si e’ svolta di fronte a 800 persone in occasione dell’apertura dello Spoleto Festival USA, ha visto le autorità sedere in cima alla scalinata del settecentesco Municipio di Charleston.
E’ stato il presidente dello Spoleto Festival USA Eric Friberg a fare gli onori di casa prendendo la parola e dando il benvenuto al sindaco Brunini ed alla sua delegazione, allargata per la circostanza all’ambito provinciale con la presenza dell’assessore Carlo Antonini.
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