Sj- L’ufficio stampa del festival smentisce clamorosamente la notizia di accordi con Franco Zeffirelli

SPETTACOLI TEATRO
SPOLETO
lunedì 18 gennaio 2010
SECCA SMENTITA SULLA VENTILATA PARTECIPAZIONE DEL REGISTA FRANCO ZEFFIRELLI AL FESTIVAL SPOLETINO
fonte: Capo Ufficio Stampa SPOLETO 52 – Festival dei 2Mondi

Il Presidente e Direttore Artistico della Fondazione Festival dei Due Mondi Giorgio Ferrara smentisce categoricamente quanto apparso stamane su una testata giornalistica secondo la quale sarebbero stati presi accordi con il Maestro Franco Zeffirelli per quanto riguarda la regia dell’opera di apertura della 53° edizione del Festival dei Due Mondi. La notizia è, infatti, priva di fondamento.

In merito all’anticipazione fatta nei giorni scorsi, secondo cui la nuova edizione del Festival spoletino sarebbe dedicata a Cuba, come già dichiarato da Giorgio Ferrara, “il Festival dedicherà a Cuba un paio di giornate all’interno di un ben più articolato cartellone del Festival”.

Marco Guerini

Capo Ufficio Stampa SPOLETO 52 – Festival dei 2Mondi

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Sj- FORSE L’ULTIMO PENSIERO GENTILE PER NOI GIORNALISTI, PRIMA DELLA PARTENZA PER AREZZO, DI MONSIGNOR RICCARDO FONTANA

SPOLETO
lunedì 13 luglio 2009
E MONSIGNORE APRE LA PORTA AI GIORNALISTI ESCLUSI DA PIAZZA DUOMO
fonte: Direttore Mariolina Savino

SOLO GRAZIE ALLA SENSIBILITA’ DELL’ARCIVESCOVO RICCARDO FONTANA, MOLTI COLLEGHI HANNO POTUTO ASSISTERE AL CONCERTO FINALE CHE SI E’ SVOLTO IN PIAZZA DUOMO

FOTO DI MARIOLINA SAVINO

Non sono comprensibili le ragioni che hanno spinto gli organizzatori della rassegna Festivaliera Spoletina, sostenuta per la maggior parte con soldi pubblici, quindi i nostri, a limitare in maniera drastica l’accesso a vari spettacoli e al finale concerto di piazza Duomo, a numerosi giornalisti, fatto sta che già lo scorso anno, erano stati ridotti al lumicino gli accrediti.
Quest’anno, peggio che andar di notte, e alla fine la chicca dell’ultimo giorno, quello che per Menotti era anche il modo gentile e garbato di ringraziare chi lavorava dietro le quinte, invitandoli a godere di concerti sublimi e con un numero imponenete di musicisti, cantanti e cori, oltre a chi per onore di verità e di cronista aveva seguito quotidianamente tutto l’evento, e a buon bisogno osannava o criticava il suo Festival, tanto irripetibile come il suo genio.

Per quanto “antipatico a molti” anche Francis aveva continuato la tradizione, creando addirittura una terrazzina a fianco al Tric Trac riservato alla stampa e ai comunicatori.

In compenso in piazza abbiamo visto molte presenze accompagnate anche da qualche familiare, ma forse… sono parte di quei biglietti venduti in quantità industriale (?)

Possiamo solo immaginare… se certe scelte festivaliere fossero state fatte da Francis… sarebbe venuto giù il campanile del Duomo, ma si sà che la linea è quella del va tutto bene a prescindere, e Spoleto che è stata oggetto di tanta attenzione sulla stampa, ha offerto la sua storia e le sue vie e la generosità dei suoi tanti figli commercianti, artisti, o semplici cittadini, pur di credere nel rilancio del territorio attraverso l’evento menottiano, che ormai di menottiano ha ben poco, tanto da chiederci se ieri sera eravamo a Umbria jazz o al Festival dei due Mondi n°2 e non 52° .

Il gruppo musicale che ha suonato egregiamente Rapsodia in blue di

George Gershwin, oltre ad una serie di brani di chiara fama anche bissati alla fine, gradevolissimi all’orecchio non assoluto dei tanti presenti, nulla ha a che vedere con le imponenti orchestre messe in campo nel tempio della musica, quando venivano occupati dai musicisti della Polizia di Stato e non solo, dal loggione del duomo, ai giardini deliziosamente curati dall’occhio attento e illuminato dell’Arcivescovo che, da un covo di rovi ne ha fatto emergere un roseto da eden paradisiaco e che ieri sera, ci siamo goduti appieno, nel tramonto di un’estate bizzarra, ammirando lo splendido mosaico della facciata della cattedrale.

Li avete dimenticati tutti quei concerti, così flebile è divenuta la memoria collettiva?

Va bene il rilancio del Festival che si era invecchiato, ed era stato vittima di troppe clamorose polemiche, non sempre imputabili solo a Francis che, nonostante non fosse presente in città, ancora oggi è oggetto di pesanti affermazioni da parte di tanti che dl Festival a suo tempo, ne ignoravano quasi l’esistenza, criticavano o lo snobbavano, quanto paradiso per ricchi… ora divenuto invece oggetto commerciale prima che culturale, e in questa mistura del nuovo…che avanza c’è chi rimpiange a ragione i vecchi gloriosi uffici stampa governati da Mario Natale, Gianna Volpi, Bernardino Campello….

La cosa più buffa di tutte comunque, è quella che emerge parlando con molti che lamentano, ognuno nel proprio campo, delle incongruenze dirompenti con quanto si legge sulla stampa sia locale che nazionale, e senza parafrasare (Alessandro Casali ha colto il punto focale “un Festival per essere rilanciato a livello internazionale, ha bisogno di importanti contenuti”), l’accusa a chi liberamente trae dal territorio sensazioni e forse verità, di essere disfattisti visto che il nostro network, ha parlato anche del dietro le quinte dando voce anche ad altri pareri non conformi allo standard obbligato, senza nulla togliere a chi lavora per rilanciare, ma che, a quanto si dice, non è certo un lavoro da volontari ma che ha costi precisi e non certo da tempo di crisi……..!

IN ATTESA DI POTERVI MOSTRARE SIA IL BILANCIO 2008 CHE 2009 DEL FESTIVAL, ALLEGHIAMO IL DOCUMENTO DEL CONTRIBUTO STATALE “GODUTO” NEL 2007 DALLA FONDAZIONE DEL FESTIVAL (ULTIMA GESTIONE DI FRANCIS MENOTTI).

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spoletouno, convenienza in un click!

Ma Menotti avrebbe mai voluto che gli fosse intestato il Teatro Nuovo?

L’EDITORIALE di

Mariolina SAVINO

Il Festival….Menotti non lo avrebbe mai affidato alle mani della politica!

E per cinquantanni lo ha difeso strenuamente usando i mezzi possibili per farlo sostenere, avendo l’appoggio di tanti personaggi illustri che nello scenario italiano si sono alternati, non dimentichiamo Spadolini, Amintore Fanfani e molti altri, ma non ha mai permesso a nessuno di gestire un bene tanto prezioso e unico!

Gancia, Buton, Monini, Caprai,  Berlucchi, Mercedes,  Mobil,  Philip Morris, BpS, Carispo, Fendi, Mastro Raphael e una moltitudine di aziende mondiali europee e italiane oltre che umbre, hanno sostenuto quel FESTIVAL DEI DUE MONDI!

E ora non si venga a dire che il Governo attuale ha tagliato i fondi, quando dalle parole di Bondi al Teatro Romano, lo scorso anno, emergeva entusiasmo positivo così come ha asserito anche Brunetta nella sua visita a Spoleto.

Evidentemente qualcosa è andato storto, e qualcosa comunque non è mai andata nel verso giusto.

L’ ingenuità di credere che il Festival fosse solo questione di soldi, ha tratto in inganno tutti coloro che non hanno voluto capire una cosa elementare, il Festival è stato la famiglia Menotti, un connubbio foriero di prestigio internazionale, di rapporti intessuti negli anni che il tempo ha lacerato per la scomparsa di tanti nobili che a Spoleto, ritrovavano un punto di unione, una condivisione di gusti musicali, una forza dirompente del nuovo che da Spoleto partiva a scheggia nel palcoscenico mondiale, garantendo successo e longevità artistica di tanti sconosciuti, scelti da Maestro con grande abilità creativa.

Qualcuno lo scorso anno mi disse con cattiveria gratuita, Menotti ve lo dovete scordare a Spoleto!

Ne rimasi scioccata da quella dichiarazione così insulsa e fuori dal tempo, tanto offensiva che inascoltabile e che proveniva da persone che di Menotti e di Spoleto nulla sapevano!

Intestare al Compositore  il Teatro Nuovo, è un fatto relativo e quanto mai fuori luogo, è un pannicello caldo che non colma il vuoto della scomparsa dell’uomo, dell’artista, del Duca che ha lasciato una eredità immensa all’umanità e che con volontà, buon senso e cultura può vivere attraverso un Centro Studi Menotti, una piazza Menotti, un evento studiato appositamente per scoprire giovani talenti come sarebbe piaciuto a Lui e come, per tutta la vita, ha fatto Lui!

Ma il Festival, qualsiasi Festival e comunque si chiami non avrà mai più nulla a che vedere con una storia che parla da sola e che non si scrive a seconda di chi comanda, quella storia è ormai nella storia!

Certo, sono lontani i tempi in cui il Times dedicava le sue pagine a Spoleto, oggi nel massimo fulgore della comunicazione, anche la Rai stessa se fa un programma dedicato al Festival, lo fa in differita!

E incombe un altro fantasma sempre più tremendo, una campagna elettorale che finisca di lacerare quei lembi di un così illustre passato!

Chi ora, diciamo un Menotti moderno, spenderebbe la propria vita, le proprie energie, la propria esperienza per ben cinquantanni in una cittadina di provincia, per poi ricevere il benservito che è stato riservato a Gian Carlo Menotti?

Che fare dunque?

Far placare gli animi, ascoltare la coscienza popolare e prendere finalmente atto che c’è tanto materiale e tante idee lasciate dal Maestro, per ricominciare a camminare in un solco tracciato. Farlo con umiltà, senza isterismi, senza rivendicazioni di sorta, insomma senza puzza sotto il naso e senza “appiccichi”!

Lasciamo alle giovani generazioni che sono la vera anima della città, la possibiltà di poter disporre di un ordito sul quale costruire qualcosa di assolutamente nuovo ed originale, ricordando i suggerimenti del vecchio Maestro e riportando agli onori delle cronache culturali, Spoleto e tutto il territorio con il tempo necessario, senza forzature, senza scopi, ma con un obbiettivo quello di aver compreso la grande lezione di Gian Carlo Menotti: il genio, l’intelligenza, il saper fare non si compra o c’è o non c’è!

Sj- Festival Spoleto “Carnet de notes”

A Spoleto 51 Franca Valeri con “Carnet de notes”

Lunedì 7 luglio Franca Valeri in conferenza stampa

A cura di Jacopo FELICIANI

Si è svolta nel giardino dell’Hotel dei Duchi la conferenza stampa per la presentazione del nuovo spettacolo, in prima assoluta e appositamente dedicato allo Spoleto 51 di Franca Valeri dal titolo “Carnet de notes“, in scena al Teatro Nuovo la sera di martedì 8 luglio ore 21:00.

Alla presenza di Giorgio Ferrara, sempre “in prima linea”, onnipresente, meticoloso e attentissimo a tutti gli incontri, spettacoli e quant’altro, della “Manifestazione” presentava la mitica Franca Valeri, alla presenza di una, anche se non infinitamente nutrita almeno selezionata serie di addetti ai media, e alla cultura che applaudivano con calore. Ieri notte allo spettacolo di danza Men only l’aveva già presentata come spettatrice risquotendo lo stesso successo.

Il pacato ritmo, nell’illustrazione del suo nuovo spettacolo in cui ella stessa partecipa come artista, ha incantato tutti gli intervenuti.

La premessa era un suo intenso lavoro in qualità di fecondissima autrice e al tempo stesso come attrice in molti settori tra cui il teatro costituisce la sua privilegiata passione. Illustrando la nascita dei Carnet da una terra quale la Francia, a cui è molto legata, ha voluto proporre questi appunti in cui dà spazio all’opera lirica in modo speciale, a cui è legatissima. Proporrà artisti non troppo conusciuti perchè, prima cosa “i big vocali dell’opera non avrebbero considerato certamente la sua nuova creazione” ed in secondo luogo ha voluto dare spazio a nuovi artisti. Il suo sarcasmo è sempre più vivo… Si non c’è dubbio, è proprio Franca Valeri. Ha seguitato ricordando che anche il cast del primo Machbet di G.Verdi proposto per la prima edizione del Festiva era sconusciuto. Lo stesso Thomas Schippers ventisettenne, si direttore del Met, ma era una sorpresa per il vecchio continente e lo apostrofava come “icona della direzione”.

Ci sono state una serie importanti di domande a cui la Valeri ha risposto con il carisma di una grande artista.

Ha dichiarato che quando non recita si annoia. E che quando non recita scrive utilizzando il suo tempo in maniera produttiva. Si ritira nella sua casa sul Lago di Bracciano in quanto quegli scenari la predispongono nelle sue ideazioni artistiche. D’altronde quei panorami furono scelti anche per il film sui “I Promessi Sposi” del 1913, diretto dal regista Eleuterio Rodolfi.

Inoltre ha dato una ricetta per dare nuova linfa al Festival: <<essere se stessi e continuare a lavorare con passione, e non ultimo essere un pò “snob”…>>.

Franca Valeri non è nuova al Festival di Spoleto, nè in qualità di artista nè come spettatrice e ha risposto subito alla richiesta di Ferrara di parteciparli nell’inaugurazione di questo nuovo corso. Ferrara non perdeva tempo per rilanciare chiedendole di preparare qualcosa anche per l’anno prossimo. Franca Valeri con enorme spirito e freddezza della grande attrice rilanciava ulteriolmente proponendosi per altri “cinque anni”.

Franca Valeri interverrà nello spettacolo con la propria dote recitativa in quanto sostiene che l’Opera lirica possiede come caratteristica un’infinita apertura alla fantasia che riesce a mettere in crisi la parola. Non c’è alcun dubbio che la drammaturgia ha sempre avuto un forte problema e quesito in ordine al rapporto che il verso ha vicendevolmente con la musica.

Che Franca possa averlo risolto!

A questo punto sono terribilmente incuriosito e aspetto con ansia di vedere il suo spettacolo.

Carnet de Notes 2008

di e con Franca Valeri

a cura di Giuseppe Marini

al pianoforte Ida Iannuzzi

tenore Edoardo Milletti
basso Emanuele Casani
soprano Eleonora Caliciotti

produzione
Spoleto 51 Festival dei 2 Mondi

Sj- “Abemus gemelli” Spoleto in fratellanza con Charleston

Spoleto-Charleston: Firmato il gemellaggio – Mai sciolti i legami tra le due città si rafforzano dopo lo storico incontro.

Spoleto attende i numerosi visitatori che dagli USA arriveranno nella città ducale!

Venerdì 23 maggio, nel corso di una cerimonia ufficiale tenutasi di fronte al Municipio di Charleston, i due sindaci Massimo Brunini e Joseph P. Riley hanno firmato il gemellaggio tra le città di Spoleto e Charleston. La cerimonia, che si e’ svolta di fronte a 800 persone in occasione dell’apertura dello Spoleto Festival USA, ha visto le autorità sedere in cima alla scalinata del settecentesco Municipio di Charleston.
E’ stato il presidente dello Spoleto Festival USA Eric Friberg a fare gli onori di casa prendendo la parola e dando il benvenuto al sindaco Brunini ed alla sua delegazione, allargata per la circostanza all’ambito provinciale con la presenza dell’assessore Carlo Antonini.