Quando da ragazza sognavo di poter fare la giornalista un giorno, non avrei mai pensato, di poter incontrare personaggi di tanta grandezza.
foto dell’Osservatore Romano
Ma l’apoteosi della carriera, sono convinta, l’ho raggiunta nel 1996 quando, in occasione di un viaggio all’estero durante la Fiaccola Benedettina pro Europa una, al ritorno da Bruxelles, siamo andati tutti in Vaticano, dove era fissato l’incontro con Giovanni Paolo II°.
Ricordo che quando entrò nella splendida sala, un silenzio assoluto ammutolì i presenti, e tutti gli occhi erano puntati su di Lui, a pochi metri, splendente nel suo abito bianco papale e con quel sorriso, che è rimasto per sempre, scolpito nei ricordi.
Mentre passava lentamente fra le le due ali di folla, io attendevo lucida, fra fede cristiana e la mia professione di giornalista che mi aveva portato fin lì, il Suo arrivo, sapevo che si sarebbe fermato, che avremmo parlato, che ci avrebbero fotografato.
Un’emozione indescrivibile ma controllata che sento ora come allora, una grande serenità al cospetto di quell’angelo bianco!
Non mi tremavano le mani, mentre prendeva le mie fra le Sue, non balbettavo mentre rispondevo alle Sue domande, non mi tremavano le ginocchia, mentre tutti silenziosi, ascoltavano il nostro parlare, perchè il Papa Paolo Giovanni II° infondeva serenità e grazia intorno a Lui.
Questo è il ricordo meraviglioso più grande che porto dentro di me, che mi dà calore, che mi aiuta nei momenti di sconforto e mi rallegra quando il cuore è sereno.
A cinque anni dal Suo transito verso il Padre Celeste, mi piace ricordarLo così, ringraziando il Signore che mi ha permesso, di poterlo incontrare e addirittura parlargli e ascoltarlo e spero, che presto diventi Santo, perchè la sensazione che mi è rimasta nel cuore, non è stata quella di un incontro formale, ma di un dono prezioso, di una sorta di grazia, che è dentro l’anima e lì rimarrà per sempre!
Mariolina Savino
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