CCIAA Perugia- Rallenta, ma non si arresta la crescita della base imprenditoriale della provincia di Perugia

Presentati alla Camera di Commercio di Perugia i  risultati dell’indagine Movimprese, la rilevazione trimestrale sulla natalità e mortalità  delle imprese condotta sul Registro delle Imprese da InfoCamere, la società consortile di informatica del sistema camerale italiano.

Rallenta, ma non si arresta la crescita della base imprenditoriale della provincia di Perugia.
Anche nel terzo trimestre del 2008 le nuove imprese superano quelle che hanno cessato l’attività: 924 contro 699, con un saldo positivo di 225 unità (+0,3%).
Al 30 settembre 2008 le imprese registrate alla Camera di Commercio di Perugia sono 73.255 contro le 72.904 di un anno fa (+0,5%).
Alviero Moretti, presidente della Camera di Commercio di Perugia: “La crisi economica si fa sentire, ma la business community provinciale conferma la sua vitalità e riesce anche nel 3° trimestre di quest’anno a realizzare una crescita seppur esigua. E’ evidente, tuttavia, che le difficoltà del momento si fanno sentire e difatti riscontriamo una crescita consistente (+ 15,3%)  delle cessazioni”.
Le imprese registrate alla Camera di Commercio di Perugia al 30/9/2008 sono 73.255, in lieve aumento (+0,5%) rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, quando peraltro si realizzò lo stesso identico incremento.
Nel III trimestre 2008 sono nate in provincia di Perugia 924 imprese, con una flessione dello 0,2% rispetto al 2007:  allora le iscrizioni fecero segnare un +10,9%.  Le cessazioni hanno toccato la soglia di 699 unità (si arriva a 762 comprendendo le cessazioni d’ufficio) e qui la forbice rispetto ad un anno fa si è ulteriormente ampliata, passando da un aumento del 5,% della mortalità registrato nel 3° trimestre 2007 ad oltre il 15% del III trimestre 2008.
L’incremento delle cessazioni evidenzia le difficoltà di alcune imprese, soprattutto quelle di più piccole dimensioni, che stentano a stare su un mercato in cui appaiono sempre più evidenti i segni della recessione.
“Il fatto di aver previsto con un certo anticipo tale tendenza,  non attenua la preoccupazione per una situazione che potrebbe aggravarsi nell’ultimo trimestre di quest’anno – ha detto Alviero Moretti Presidente della Camera di Commercio di Perugia commentando i dati Movimprese. Rimane tuttavia un  dato positivo: la forza imprenditoriale della nostra provincia è in grado di fronteggiare una crisi la cui gravità è sotto gli occhi di tutti, e difatti anche da luglio a settembre 2008 il saldo tra le nuove imprese e quelle cessate è positivo di 225 unità (+0,31%), un risultato che pone la provincia di Perugia al 25° posto nella graduatoria nazionale. E’ rilevante il fatto che le 924 imprese nate nel III trimestre del 2008 pareggiano di fatto il risultato di un anno fa, ma superano, e anche abbastanza nettamente, quelli del quadriennio 2003-2006”.

Le imprese attive al 30.9.2008 sono 64.071; la variazione rispetto  allo stesso trimestre del 2007 è  pari a +0,6%, il lieve ripresa rispetto al +0,4% dello scorso anno, ma inferiore al 1-1,5% del triennio precedente.

Per quanto riguarda la Forma Giuridica delle imprese operanti in provincia di Perugia, nel III trimestre 2008 il 56,4% del totale è costituito da ditte individuali, il 24,4% da Società di Persone, il 16,5% da Società di Capitali e il 2,7% da altre forme societarie.  Le ditte individuali restano le più numerose – 41.287 – ma risultano in flessione dello 0,7%. Crescono invece le Società di Capitale che anche nel III trim. 2008 realizzano il migliore risultato in termini percentuali, +4,7%. Questo è il segno di un progressivo innalzamento dei livelli di strutturazione delle imprese provinciali,. Peraltro, l’elevato numero delle Ditte individuali, per quanto dura sia la selezione “darwiniana” cui sono esposte, assicura che un numero non insignificante di tali imprese sopravviva e magari sia destinata a trasformarsi in imprese più complesse organizzativamente e più robuste economicamente.
I settori che nel terzo trimestre 2008 hanno fatto registrare i maggiori incrementi di imprese attive (considerando soltanto i comparti più numerosi,  quelli la cui consistenza supera le 1.000 unità) sono: le Attività immobiliari, informatica e ricerca (+5%), le Costruzioni (+2,2%),  l’Intermediazione monetaria e finanziaria (+1,3%) e gli Alberghi e Ristoranti (+1,1%).
In difficoltà appaiono invece i Trasporti e le Comunicazioni (-3,6%),  l’Agricoltura (-0,9%), le Attività Manifatturiere (-0,3%).